La legge di bilancio 2017, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 21 dicembre 2016, presenta alcune novità interessanti che riguardano il mondo delle start-up. Abbiamo provato a semplificare le più importanti
Oltre alle persone fisiche, anche le imprese che decidono di investire in start-up potranno godere della detrazione al 30%
· Incentivi per gli investimenti nelle Start-up innovative
A decorrere dal 1° gennaio 2017 chi decide di investire in start-up innovative – ossia quelle nel cui oggetto sociale è prevista l’innovazione tecnologica, come definite dalla legge 221/2012 – avrà la possibilità di godere di detrazioni Irpef pari al 30%. L’aliquota detraibile è aumentata rispetto al 19% che si poteva detrarre sino allo scorso anno, così come è aumentato il tetto di investimento massimo su cui calcolare la detrazione, che raddoppia passando dai 500.000 euro, previsti dalla vecchia normativa, ad 1 milione di euro. Altra novità è il cambiamento della condizione temporale necessaria per godere dell’agevolazione: per poter infatti sfruttare la detrazione, chi investe dovrà mantenere le proprie quote per almeno tre anni. Il periodo è aumentato rispetto ai due anni previsti in precedenza, con la ratio di favorire gli investimenti più a lungo termine. Oltre alle persone fisiche, anche le imprese che decidono di investire in start-up potranno godere della detrazione al 30% – in aumento rispetto al vecchio 20%, incrementato al 27% per le nuove imprese ad alto valore tecnologico – da calcolarsi su un tetto massimo che resta, invariato, di 1 milione e 800.000 euro. In caso di cessione delle quote prima della scadenza dei tre anni il cessionario decadrà dal beneficio e sarà tenuto a versare al fisco quanto detratto in precedenza. Tali agevolazioni sono previste anche per chi investe in start-up a vocazione sociale, per i cui investimenti l’aliquota massima detraibile, prima dell’approvazione della legge di bilancio, era il 25%. La normativa dovrebbe essere esecutiva sin da subito e valida solo per gli investimenti successivi al 1° gennaio 2017, anche se potrebbero in questo senso essere emanati dei decreti attuativi per configurarne un’eventuale retroattività. Per una totale entrata a regime delle agevolazioni, comunque, occorre attendere l’autorizzazione della Commissione Europea, come prescrive il Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, già richiesta dal Mise.
· Possibilità della «società sponsor» di coprire le perdite
Al fine di favorire gli investimenti in start-up innovative da parte di società quotate, la nuova legge di stabilità ha previsto la possibilità per le start-up di cedere le proprie perdite alla propria «società sponsor». In particolare, è stabilito – in deroga ai principi del consolidato fiscale nazionale – che la società quotata che detenga almeno il 20% delle quote di una start-up innovativa possa accollarsi le perdite registrate da quest’ultima nei suoi primi tre esercizi. Le modalità con cui questa possibilità può essere esercitata sono le stesse con cui avvengono le cessioni dei crediti d’imposta. La società cedente non deve svolgere in via prevalente attività immobiliare e la cessione, che deve riguardare l’intero ammontare delle perdite fiscali, deve essere perfezionata entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi. La nuova normativa prevede che la società sponsor dovrà remunerare la start-up partecipata del vantaggio fiscale da essa goduto in questo modo. I trasferimenti di risorse tra le due società non sono computati al fine del calcolo del reddito imponibile. La società sponsor, inoltre, potrà vedere detratte a sua volta tali perdite di cui si è fatta carico grazie alle agevolazioni sino al 30% sugli investimenti descritte in precedenza.
· Rifinanziamento per le start-up innovative e possibilità di investimenti Inail
Il Governo Renzi ha stanziato, per il biennio 2017-18, un totale di 130 milioni (70 nel primo anno e 60 nel secondo) per le iniziative e le agevolazioni a sostegno dell’autoimprenditorialità. Esse si concretizzano in mutui agevolati per gli investimenti, ai fini della costituzione di imprese di piccola dimensione o di ampliamenti aziendali. Ulteriori 100 milioni – 50 per il 2017 e 50 per il 2018 – sono stati invece stanziati per il fondo di finanziamento delle start-up innovative, per la nascita e il sostegno di esse (acquisti di macchinari, anche a leasing, investimenti in tecnologie, know-how, brevetti etc). Altre risorse potrebbero essere recuperate e stanziate nel corso dell’anno grazie al programma operativo nazionale “Imprese e Competitività”. In particolare, tale programma rende già disponibili 45,5 milioni per gli investimenti “Smart & Start” in Italia per la nascita e lo sviluppo di start up innovative e nuove imprese a tasso zero per il sostegno della nuova imprenditorialità. Nella nuova finanziaria figura, inoltre, l’Inail quale possibile investitore nelle start-up innovative. L’Istituto per la sicurezza sul lavoro, infatti, potrà sottoscrivere quote di fondi comuni di investimento, di tipo chiuso, dedicati all’attivazione di tali progetti imprenditoriali. Potrà, inoltre, esso stesso costituire e partecipare – anche con soggetti pubblici e privati, sia italiani che stranieri – a start-up di tipo societario dedicate alla produzione o alla ricerca di prodotti o servizi innovativi di alto valore tecnologico.