Con l’incontro “La densità abitativa: problema o soluzione?” si è inaugurata l’edizione 2022 di Vitruvio 4.0, il ciclo di incontri giunto ormai alla terza edizione, che si pone l’obiettivo di esplorare il tema della rigenerazione urbana, alla luce d tematiche quanto mai attuali quali l’emergenza climatica e le rapide trasformazioni nell’uso degli spazi cittadini, che la pandemia ha ulteriormente accelerato.
Il progetto è nato due anni fa dalla collaborazione tra Mitsubishi Electric, primaria green company a livello globale capace di arricchire la società attraverso la propria tecnologia, e Leopoldo Freyrie, architetto, Presidente della Fondazione RIUSO per la rigenerazione urbana, Membro del comitato scientifico di Legambiente.
In questa edizione 2022 gli incontri saranno sei tra Milano, Firenze, Roma e Napoli, con l’obiettivo di creare maggiore sensibilizzazione sui processi di rigenerazione urbana in ottica sostenibile, dando voce ai principali protagonisti che stanno ripensando le città del futuro.
I cittadini, gli amministratori pubblici e le imprese hanno compreso quanto la questione ambientale sia ormai un’emergenza da risolvere in tempi brevi, che porta con sé non solo progetti nuovi e differenti dal passato, ma anche conseguenze importanti in tema di cultura, socialità ed effetti economici dirompenti.
Solo con il confronto intelligente ed aperto, valutando le possibili soluzioni ai problemi, facendo leva anche sull’innovazione delle tecnologie e delle regole, si possono offrire alla comunità soluzioni efficaci e realizzabili per rendere le nostre città più belle, sicure ed ecologiche.
Nel panel di relatori coinvolti spiccano nomi prestigiosi del panorama accademico e culturale nazionale e internazionale. Un contributo fondamentale verrà infatti dato anche dalla prospettiva dei “non addetti ai lavori”, per affrontare macro-tematiche quali “Gli spazi pubblici e l’emergenza climatica: tecniche di mitigazione”; “La mobilità dolce e il futuro dell’automobile in città”; “Le Vie della cultura: vocazione dello spazio pubblico”; “Domotica urbana: come il digitale può aiutare la città”; “Il futuro dei borghi italiani”.
Nel dialogo in merito a “La densità abitativa: problema o soluzione” ci si è interrogati sulle principali sfide che la città contemporanea deve affrontare per rispondere al problema dell’emergenza climatica ed energetica. Ha ancora senso la discussione sui parametri di densità edilizia? O è necessario cambiare radicalmente il punto di vista nella definizione delle strategie urbane?
Gli indici di edificabilità sono stati uno strumento di politica pubblica nella seconda metà del ‘900, nati per regolare la densità abitativa e lo sfruttamento dei suoli, limitando la dimensione delle costruzioni, indipendentemente dal progetto: l’effetto pratico è stato l’allargamento delle città a macchia d’olio, allungando a dismisura gli spostamenti inquinanti e le reti delle infrastrutture e consumando una grande quantità di suolo agricolo e permeabile. Il paradosso è che nella percezione pubblica la città “bella” è quella storica e densa, costruita senza indici, che è anche più efficiente ed economica.
La rigenerazione delle nostre città deve ancora essere regolata da questi indici o da misure diverse basate sul consumo di suolo, dall’economia ed efficienza delle reti e dei consumi, da un indice di socialità? E non è forse la qualità dei progetti a poter risolvere le contraddizioni urbane?
Se ne è discusso a Milano con un parterre di relatori di eccellenza: Giancarlo Tancredi, Cino Zucchi, Gianni Biondillo, Sergio Luciano.
A cura della Redazione