Intervista a Tony Fassina
Potrebbe raccontarci come è nata la sua passione per il rally e in che modo questa passione ha influenzato la direzione professionale che ha preso nella vita?
“Tutti i giovani nascono con la passione dei motori ed io ho avuto modo di cominciare con una Alfa Romeo e mi sono subito messo in luce. Mi hanno aiutato fino ad arrivare alla vittoria del Rally di Sanremo per il campionato del mondo nel 1979 e la Traga Florio nel 1984.”
Qual è stata la sua ispirazione principale nel fondare l’azienda Fassina e come è riuscito a trasformare la sua passione per i motori in un’impresa di successo?
“Grazie all’Ing. Cantoni diventai Concessionario ufficiale Fiat a Vittorio Veneto nel 1983 e da li in poi
è stato un susseguirsi di successi. Ho acquisito negli anni una decina di concessionarie per approdare a Milano nel 1997. Ho seguito il lavoro con tanto impegno, ma soprattutto passione e sacrificio. Solo così si possono raggiungere certi risultati.”
Guardando al futuro, quali innovazioni o nuove direzioni sta considerando per mantenere l’azienda all’avanguardia nel settore automobilistico di lusso?
“Per il futuro purtroppo non si possono fare previsioni – vivo alla giornata”
Intervista ad Ado Fassina
Crescere in un ambiente così profondamente radicato nel mondo automobilistico di lusso, come vede la evoluzione dell’azienda familiare?
“L’azienda di famiglia esiste da oltre 40 anni. All’inizio abbiamo rappresentato solo marchi generalisti. Solo dalla fine degli anni 90 abbiamo iniziato dei rapporti con Case Automobilistiche Premium, e più recentemente, circa 15 anni fa con quelle appartenenti al segmento del lusso. Quanto all’evoluzione della nostra azienda siamo pronti, come abbiamo sempre fatto fino ad ora, a cogliere le opportunità che il mercato ci presenterà per cercare di continuare ad aumentare il fatturato, oltre alla soddisfazione dei nostri clienti.”
Ha una particolare area del settore automobilistico che lo appassiona maggiormente? Come integra questa passione nel lavoro quotidiano dell’azienda?
“Quella che ho per le auto è una vera e propria vocazione, ma se devo scegliere un’area specifica direi sicuramente quella del Motorsport. Vado matto per qualsiasi tipo di competizione automobilistica, dalla F1 ai Rally, dall’Endurance all’Off Road. Passione che mi è sicuramente stata trasmessa da mio padre Tony, fin quando da bambino lo seguivo durante le sue gare di Rally, anche se è sempre più difficile riuscire a trovare il tempo per conciliare l’attività lavorativa con le mie passioni.”
Qual è la sua visione per i marchi che l’azienda rappresenta? Ci sono specifiche strategie di marketing o iniziative che sta guidando o vorrebbe implementare?
“Credo che a seguito del veloce processo di digitalizzazione di vendita, le attività di marketing per tutti i brands che rappresentiamo debbano essere sempre più rivolte alla creazione di piattaforme che consentano agli utenti di acquistare le auto online con un semplice click, senza quindi doversi recare fisicamente presso la sede del concessionario (un po’ come già avviene per tantissimi altri prodotti con la piattaforma di Amazon (ma non solo). In quest’ottica, insieme ad un pool di importanti concessionari, ci siamo resi protagonisti della creazione di Younicar, una piattaforma che consente ai clienti di analizzare dettagliatamente ogni singola auto caricata sulla piattaforma (oggi le auto caricate sono circa 7.000), e di acquistare l’auto desiderata tramite una transazione online con un semplice click. Questo rappresenta sicuramente il prossimo futuro. “
Nel corso degli anni, ha gestito marchi di lusso come McLaren e Bentley. Quali sono state le sfide principali nel posizionare questi marchi nel mercato italiano, considerando la specificità e l’esclusività richiesta da questi brand?
“È stata una bella sfida con tutti e due i marchi. Le principali difficoltà legate al marchio McLaren sono state quelle di competere con 2 colossi del lusso che producono le proprie auto proprio in Italia. Mi riferisco, ovviamente, a Ferrari e Lamborghini. Non è stato semplice convincere i clienti italiani ad acquistare un brand del tutto nuovo come McLaren, ma piano piano ci siamo tolti le soddisfazioni. La cosa più difficile è stata quella di convincere i primi clienti ma poi, quando hanno iniziato a guidare le nostre McLaren si sono resi conto che non hanno nulla da invidiare alle blasonate Ferrari e Lamborghini, ed è stato decisamente più semplice. Con Bentley le problematiche sono state completamente diverse. Il marchio Bentley era, infatti, già molto conosciuto ed apprezzato e quindi non abbiamo dovuto fare un
grande sforzo per fare capire ai clienti che Bentley era ed è un marchio straordinariamente qualitativo. Le principali difficoltà con Bentley le abbiamo incontrate a causa del fatto che chi ha rappresentato il marchio Bentley in Italia prima di noi non è riuscito, per varie ragioni, ad ottenere il successo commerciale che Bentley meritava. Anche con Bentley crediamo di aver fatto un ottimo lavoro. Lo si percepisce chiaramente dai numeri che siamo riusciti a sviluppare. Negli anni immediatamente precedenti alla nostra nomina, avvenuta nel 2016, non venivano consegnate in Italia più di 10-15 Bentley nuove all’anno, mentre nel 2023 abbiamo sfiorato le 100 consegne. “
Con l’industria automobilistica che si sposta sempre più verso la sostenibilità e la tecnologia avanzata, quali sono le sue idee o progetti per assicurare che l’azienda rimanga all’avanguardia in questi sviluppi?
“La sostenibilità e lo sviluppo della tecnologia dei prodotti sono per lo più garantite dai produttori. Per quanto ci riguarda abbiamo sempre più orientato la nostra azienda verso l’utilizzo di forme di energia alternative. L’obiettivo è quello di riuscire ad avere, nel più breve tempo possibile, un’azienda che possa essere definita carbon neutral.”
Come vede il futuro dell’automobilismo di lusso e quali tendenze prevede che domineranno il settore nei prossimi anni?
“Non è un segreto che la quota di mercato di tutti i prodotti di lusso, incluse le auto, sia in forte crescita in Italia e nel mondo. Per questa ragione credo che i marchi di lusso ci daranno sempre maggiori soddisfazioni. Le future tendenze dominanti nel settore del lusso riguarderanno principalmente la sempre più spinta personalizzazione dei prodotti e la maniacale attenzione alla piena soddisfazione dei clienti.”
A cura di Christian Gaston Illan e Luca Sardi