LO CHAMPAGNE TROVA FINALMENTE CASA IN PIEMONTE: SUONARE ‘MAISON MASSUCCO’

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Una grande opera di riqualificazione ha trasformato un’area industriale dismessa nel cuore del Canavese, precisamente a Castellamonte, in provincia di Torino, volta a creare una connessione culturale e vinicola fra la Francia e l’Italia; dove Caves e aree degustazione sono state pensate per accogliere gli appassionati degli Champagne, prodotti e selezionati dal “Vigneron” piemontese.

Le case nuove hanno il profumo di buono. Sono luoghi che raccontano radici, ricordi di antiche storie di famiglia che vogliono essere condivise con gli spiriti romantici, innamorati della vita, desiderosa di essere celebrata con l’eleganza che merita.  Nasce così la Maison Massucco, meta di benvenuto e accoglienza, che esprime la sua anima attraverso materiali in perfetta cromia con lo stile del legno, della terra, della natura insomma, atmosfera che circonda essenzialmente tutta la struttura; design raffinati, funzionali ed impreziositi da opere storico-moderne.

 2.000 mq di cantine, sale degustazioni, salotti di ricevimento, sono oggi il risultato del coraggioso e caparbio progetto dell’imprenditore Massucco che, forte della sua nota profonda passione e conoscenza per lo champagne, ha esaudito il sogno di insediare sui terreni, che già furono dell’industria di famiglia, la “casa” dei SUOI champagne, del suo amore verso le bolle più fini che esistano al mondo.

Un “vigneron’ prestato alla metalmeccanica”, così si definisce Massucco quando, agli albori della sua attività commerciale con gli champagne, affiancava comunque il lavoro nell’azienda di famiglia, produttori di strumenti agricoli. Grande conoscitore e sensibilità per la terra e per il terroir, dunque, gli hanno conferito il pieno titolo di vigneron, in aggiunto al percorso gustativo e conoscitivo, effettuato proprio nella regione della Cote de Blancs, zona in cui ha cominciato a produrre e a importare gli champagne da lui stesso selezionati e ora reperibili presso la sua Maison. 

La struttura, secondo il pensiero di Alberto, ha avuto come obiettivo quello di accogliere, degustare, celebrare, conoscere: proprio per questo, l’atmosfera di questi spazi è stata pensata in maniera molto personale e familiare, proprio come un marchio di qualità della “casa di Alberto”.

Testimonianza del suo intimo senso di condivisione, la Cave du propriétaire, caratterizzata da un clima di inizio Novecento, si apre ai visitatori come un ambiente di ricerca e studio. Luci soffuse, volte a botte, pavimenti in ciottolo di fiume, mattoni fatti a mano e volutamente irregolari, fanno di questo spazio una location adatta a varie situazioni di convivio e di celebrazioni, usufruendo dell’elegante bancone centrale in larice massello adatto per le degustazioni.

Accanto alla Cave du propriétaire, due sono le cantine dall’impatto scenico rilevante, a temperatura controllata e che completano gli spazi dedicati ai vini: la Cave AMC, che custodisce le etichette di Alberto Massucco Champagne, e la Cave des Vignerons con la selezione delle bottiglie dei produttori Récoltant Manipulant Jean-Philippe Trousset, Rochet-Bocart, Gallois-Bouché, Bonnevie Bocart e Les Fa’Bulleuses, importati e distribuiti in esclusiva in Italia.

Tra le due Cave si trova il solido e imponente Caveau, custode dei preziosi grandi formati di champagne: le sue pareti sono adorne di box espositivi realizzati in cemento levigato e colorato, plasmati per accarezzare le forme sinuose delle bottiglie. Caratterizzazioni che ritroviamo nei supporti in metallo colorato e sella di legno, con l’incisione del logo della Cave AMC, culle dei formati tradizionali da 0,75 cl.

Guardiano di questi tesori, un cancello in ferro con le iniziali araldiche di Alberto: una reminiscenza che riporta ai sontuosi ingressi degli chateaux de France.

Il cuore pulsante della Maison, è rappresentata, però, dal Salone delle Feste: ampio, luminoso, sontuoso, arredato da un mobilio moderno e fine, è stato pensato per accogliere fino a 300 ospiti e che, grazie alle nove grandi finestre affacciate direttamente sul torrente e sul bosco esterno, possono godere dell’incanto della luce naturale e dai suoni della vegetazione.

Uno champagne, il vino in genere, non si può assaporare appieno, se non è accompagnato da un buon, se non eccellente, cibo. Ecco che, allora, la Sala Degustazione, proprio a fianco del Salone delle Feste, si prepara ad accogliere anche la sezione “food”.

Meeting aziendali, eventi, feste, cerimonie, tutto è stato pensato nei minimi dettagli per creare nell’ospite un ricordo. Una cucina ideata e progettata personalmente da Alberto con Matteo Baronetto, chef del celebre e storico ristorante torinese “Del Cambio”, che completa quest’area con un percorso pensato e studiato per regalare emozioni, “perché,” puntualizza Alberto, “champagne e cibo sono il mio modo per accogliere chi desidera condividere le mie passioni più grandi”.

A cura di Chiara Vannini

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