Oscar Farinetti: intervista esclusiva per Beesness

Share:

Facebook
Twitter
LinkedIn
Email
Print
Cover Oscar Farinetti
Cover Oscar Farinetti

Prendi il paese più bello del mondo, e porta le sue bellezze nel mondo. E il business è fatto. C’è chi ha capito prima degli altri di avere tra le mani una ricchezza senza eguali, una fortuna chiamata biodiversità, da cui scaturisce una delle più grandi attrattive italiane nel mondo: il cibo. Ecco come nasce Eataly, da un’attenta analisi dello straordinario potenziale del nostro paese, che viene ora portato, celebrato e raccontato in Italia e oltre i confini nazionali. Eataly è un mix di colori, profumi e sapori, ma soprattutto di storie. La condivisione di tradizioni, culture e valori che stanno dietro ogni singolo prodotto tramite uno storytelling intelligente e non invasivo che arricchisce il consumatore di un percorso esperienziale a 360 gradi.

Ci ha visto lungo Oscar Farinetti quando nel 2004 ha dato vita all’azienda che oggi fattura 350 milioni di euro (questa la previsione di chiusura per l’attuale esercizio) e conta più di 20 punti vendita tra Italia, Stati Uniti, Emirati Arabi, Turchia e Giappone, più quelli di prossima apertura in Brasile, UK, Francia e Russia.

Beesness ha incontrato “Mr. Eataly”, fresco vincitore del premio “EY imprenditore dell’anno 2014”, per scoprire quali sono le sfide e gli obiettivi per il prossimo futuro.

Expo 2015 è alle porte, come sfrutterete questo importante evento internazionale?

Avremo un grandissimo intervento fisico che si intitolerà the answer my friend is blowing in the wind. Narrerò i venti, con venti ristoranti a vista, uno per ogni regione d’Italia, dove si alterneranno 120 ristoratori nostrani, proponendo di mese in mese i migliori piatti della propria tradizione regionale: ci saranno osterie del mondo slow food ma anche ristoranti stellati, che con 80 piatti rappresenteranno una parte della biodiversità regionale italiana. Accanto a questo intervento fisico, avremo un intervento poetico, con la collaborazione di 4 entità importanti: narreremo la biodiversità italiana su 4 livelli, quella enogastronomica ed agroalimentare, frutto del lavoro di 2 anni di un gruppo di giovani di Eataly, quella dei paesaggi italiani frutto del lavoro dell’Università di scienze gastronomiche di Pollenzo, quella umana, a dimostrazione del fatto che siamo il paese con più etnie al mondo, frutto del lavoro della scuola Holden di Torino, e infine quella artistica, curata da Vittorio Sgarbi. L’obiettivo è spiegare ai turisti, italiani e non, questa meraviglia, questo vero primato dell’Italia che è il più grande continente del mondo sotto il profilo della biodiversità.

Leggi l’intervista completa su BeTheBoss.it

Possono interessarti anche..